Alexis Philonenko, docente di Storia della Filosofia all’Università di Rouen, nonché autore del libro Storia della Boxe, nel 1997 scrisse: «Non si può considerare lo sport estraneo alla storia né, come si è soliti credere qualora non vi si rifletta abbastanza, estraneo al pensiero». Prima di lui, già nel 1929, alcuni storici del calibro di Lucien Febvre e Marc Bloch avevano fondato la rivista di storia Annales d’histoire économique et sociale, con cui si puntava a una nuova concezione della materia. Uno studio che potesse sfociare in un campo di ricerca assai più ampio, usando «non solo fonti scritte, ma anche fonti figurate, erbacce, eclissi di luna e arnesi agricoli», tutto ciò che aveva a che fare con l’uomo e il suo ambiente e, dunque, anche lo sport.
Eventi sportivi planetari, come le Olimpiadi o i Mondiali di calcio, sono da sempre stati capaci di assorbire e riflettere gli umori, i sentimenti e i pensieri di un’intera nazione. Talmente tanto da coinvolgere anche la sua sfera sociale, culturale e persino politica.
Come sappiamo gli Stati Uniti sono il Paese più sportivo del mondo. E dal momento che Muhammad Ali è probabilmente la personalità più importante nella storia dello sport, non è quindi sbagliato sostenere che la storia degli atleti afroamericani è la storia dell’America.
Ali non è stato solo il pugile più grande di ogni tempo, ma è stato anche in grado di trascendere l’ambito sportivo diventando co-protagonista di alcune pagine fondamentali della storia americana. Come quando, nel 1967, divenne il primo sportivo obiettore di coscienza, nel contesto della Guerra in Vietnam.
Pochi anni prima, era stato anche il primo a cambiare nome, da Cassius Clay a Muhammad Ali, per motivi politici e religiosi. Voleva tagliare le radici con un nome che ancora evocava i quattro secoli di schiavitù, razzismo e di crimini commessi in suo nome nell’America democratica. Crimini che, vale la pena ricordarlo, hanno condotto al più colossale, tragico e disperato esempio di discriminazione razziale di tutti i tempi. In tal senso, l’esempio emblematico di Muhammad Ali servirà per comprendere al meglio quanto lo sport possa risultare utile come strumento per comprendere e studiare la Storia di una nazione.
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